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Il dietro le quinte della scuola, raccontata da docenti e dirigenti in “#SCUOLA! Appunti di viaggio”

Presentato il 27 giugno 2024 un libro che esplora la scuola attraverso le esperienze di docenti e dirigenti, offrendo una visione riflessiva sul suo futuro.

Utente Federico Cotto

da Federico Cotto

Docente

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Ogni autore ha lasciato scorrere i pensieri, liberamente, prendendo spunto dall’esperienza personale, tornando indietro nel tempo, spesso anche al periodo degli anni vissuti in veste di studente e raccontando il proprio bagaglio professionale nel ruolo di docente. Sullo sfondo, il mondo della scuola, da considerare, non “come un edificio”, ma come una struttura composta da persone che respirano ogni giorno l’aria di un ambiente in continua evoluzione, all’insegna delle nuove sfide e un occhio di riguardo nei confronto degli ragazzi con maggiori difficoltà, tra problemi di resa scolastica e adattamento. Il corpo docente, insieme alle famiglie e alla società, deve trovare uno spiraglio da cui osservare e agire al meglio, per rinnovare quella linfa vitale e gli obiettivi in grado di procedere a un’innovazione del mondo scolastico. Nuove sfide per risolvere importanti dilemmi, tra cui, come osservava Don Milani nella sua “Lettera a un professoressa”, “il problema della scuola (intesa come microcosmo) sono i ragazzi che perde lungo il cammino”.

“Di scuola se ne parla, ma, purtroppo, mai abbastanza e mai dalla giusta panoramica. È tempo di svoltare e trovare la strada adeguata ai tempi moderni, verso l’innovazione dell’intero sistema a livello nazionale”. Sono stati numerosi gli spunti per portare alla stesura del libro “#SCUOLA! Appunti di viaggio…” (390 pagine, acquistabile su Amazon e alla libreria Goggia di Asti), coordinato dal dirigente scolastico dell’ITIS “A. Artom”, Franco Calcagno, scritto a più mani da altrettanti docenti e presidi di istituti astigiani. Gli autori: i dirigenti scolastici Calcagno, Claudia Sardelli (Istituto Comprensivo di Villanova d’Asti) e Giorgio Marino (Liceo “A. Monti” e IIS “G. Penna”); i docenti “Artom” Chiara Cerrato, Cristina Barisone (sede di Canelli), Valentina Giovara, Marco Demarchis e Federico Cotto (anche Università di Torino); Patrizia Baruffaldi (I.C. di Villanova d’Asti); Manuela Bocco Ghibaudi (IIS “G. Penna”) e Stefania Malgari (V Circolo). E gli interventi di: Guido Saracco, già Rettore del Politecnico di Torino; Cristiano Corsini, Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università Roma Tre; Roberto Trinchero, professore ordinario di Pedagogia dell’Università di Torino; Renato Grimaldi, del laboratorio di simulazione del comportamento e robotica educativa “Luciano Gallino”, Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione (Università di Torino) e Sergio Bevilacqua, sociologo clinico, esperto di psicanalisi, consulente di grandi organizzazioni pubbliche e private in Italia e all’estero.

Il testo, presentato giovedì pomeriggio 27 giugno 2024 nel salone del Foyer delle Famiglie ad Asti, davanti a un numeroso pubblico, è nato dopo una serie di riflessioni condivise, studiate ed elaborate dagli autori.

Annota Calcagno: “Tutto è partito un po’ per caso. In realtà, non volevamo creare un manoscritto editoriale. L’obiettivo del gruppo era quello di parlare di scuola contestualizzando le varie tematiche, sulla base delle nostre singole esperienze, con un taglio personale sulla visione d’insieme. Poi, col passare del tempo, il lavoro si è trasformato, divenendo un prodotto nero su bianco. Ognuno ha dato il proprio contributo, da punti di vista diversi, ma che, comunque, sono stati fondamentali per realizzare il libro. Un testo, sicuramente corposo, dalle tante sfaccettature, capace di analizzare il mondo scuola su più fronti. Ci siamo impegnati per rendere lo scritto il più interessante possibile, con ampio materiale che lascia spunti di riflessione”.

L’entusiasmo traspare dagli autori, emozionati durante la presentazione dei singoli contributi. Il libro ha dato l’opportunità ai professori di fare un “viaggio” a ritroso nel tempo, portando le lancette indietro, quando anche loro muovevano i passi da studenti, per poi, passare dietro la scrivania, con il registro di classe in mano. Un’esperienza che ha forgiato ancora di più la loro professione, sempre al passo coi tempi, mai scontata, in un mondo, quello della scuola, che, spesso deve fare i conti con tanti e sempre maggiori stereotipi, da abbattere per guardare al futuro. Un viaggio (titolo molto evocativo scelto per il libro) dietro le quinte della scuola, vissuta dalla “regia”, dove tutto può succedere: sorprese, difficoltà, sfide, problemi burocratici, rapporti tra docenti, studenti, famiglie, ecc. Tanti punti da snocciolare nel percorso delle persone che vivono il quotidiano della scuola, ambiente in stretto rapporto con il tessuto socio-economico del territorio.

Spiegano gli autori: “L’idea di scuola deve cambiare. Non siamo solo un luogo dove si studia; dobbiamo mettere al centro le persone, ognuno con un ruolo specifico. Oggi, la scuola è in netto cambiamento. Dobbiamo puntare a nuove finalità, a partire dalla didattica in piena trasformazione. Il nostro compito è prima di tutto etico. Un mestiere importante e molto delicato”. Giorgio Marino, in merito alle trasformazioni scolastiche aggiunge: “Ricordiamoci che oggi il mondo scuola è fermo con metodi ormai sorpassati. Siamo ancora ai tempi gentiliani dell’omonima riforma didattica e amministrativa. La governance utilizza ancora uno schema antico. Come pure non è più possibile accettare l’attuale sistema “elefantiaco” di reclutamento dei docenti e del personale scolastico con graduatorie chilometriche complicate nei metodi di scelta. È ora di cambiare questa complessità che ci rallenta. Basta anche con la scolarizzazione di massa, come accade dagli anni Sessanta”.

Fondamentale tematica toccata dagli autori, senz’altro, la scuola del futuro. Interessante il contributo di Federico Cotto, docente di Informatica: “Protagonista indiscussa dei tempi attuali è l’Intelligenza Artificiale, da utilizzare come strumento, ma necessariamente, indispensabile saperla maneggiare con cura. Ecco, perché risulta essenziale imparare a conoscerla bene. Docenti e studenti devono accettare la sfida delle nuove tecnologie, in continua evoluzione. Ciò che oggi è nuovo, domani non lo sarà già più. Altro tema delicato sono i Big Data, ossia la raccolta di dati da sviluppare con determinate linee guida. Tutti strumenti da usare con cautela, per evitare quello che in gergo chiamiamo “allucinazioni””.

I docenti sono stati studenti a loro volta; più di altri colgono le sfumature più sottili del mondo scolastico, tanto da riuscire a ripercorrere mentalmente, con un filo di commozione, l’epoca della loro gioventù, senza dimenticare il ruolo attuale, che “spesso aiuta a restare giovani, nonostante l’età anagrafica”. Il mondo sui banchi di scuola non sempre è tutto rose e fiori; non mancano i periodi negativi, i fallimenti che aiutano a fortificare il carattere. Così Patrizia Baruffaldi spiega: “Per essere docente oggi, credo sia necessario possedere tre elementi: la positività nell’affrontare le giornate, la riflessività e la flessibilità per vivere a contatto con i giovani”. In stretta connessione con la flessibilità, sicuramente, l’argomento dell’inclusione, parola di grande attualità, che secondo Stefania Malgari, docente di sostegno: “è molto delicata. Da vedere sotto diversi punti di vista. Riguarda tutti. Molto difficile da spiegare. Per noi docenti è necessario utilizzare molta delicatezza”.

La scuola deve anche essere momento di condivisione di valori, fondamenti della società. Importante, quindi, la figura del tutor che “accompagna il ragazzo nel suo percorso formativo”, come sottolinea Manuela Bocco Ghibaudi. “Un ambito sviluppatosi negli ultimi anni. Oggi la scuola punta tantissimo su questa figura, ruolo in aiuto ai giovani, anche per sviluppare talenti nascosti”. Chiara Cerrato, consigliera regionale di parità designata ribadisce: “Mi occupo di tematiche di Pari Opportunità ormai da molti anni. Sono convinta di come oggi più che mai si possa progredire in questo ambito, anche nel mondo scuola. Ho sempre messo in primo piano le donne e ho creduto in questo concetto nel sistema didattico”.

Infine, un tema che non va dimenticato, è quello del benessere dello studente che viene affrontato, per esempio, all’ITIS “Artom” con un laboratorio teatrale (“Il teatro delle emozioni”) che ha dato vita alla compagnia omonima. “Molti studenti anche di altri istituti hanno sentito parlare bene della nostra realtà e si sono uniti”, racconta entusiasta Valentina Giovara, referente del progetto teatro con altri colleghi docenti. “Una metodologia che ha portato risultati ottimi sul comportamento dei giovani e sul modo di esprimersi attraverso il palco. Il nostro compito è, tra gli altri, far star bene gli studenti nell’ambiente scolastico”.

Link al video completo della serata di presentazione