L’Istituto Tecnico Industriale Statale Alessandro Artom, nelle sue sedi di Asti e Canelli, è stato protagonista di un progetto innovativo che ha coinvolto gli studenti delle classi terze e che durerà, nel complesso, tre anni. Il progetto è stato illustrato nella mattinata di oggi, giovedì 6 giugno, all’Artom di Asti.
Nel mese di maggio l’azienda Olivetti Srl di Canale, in provincia di Cuneo, leader nel campo delle coibentazioni termiche industriali, civili ed enologiche, storica realtà del Gruppo Olivetti, ha tenuto due importanti incontri in aula durante i quali è stato spiegato ai ragazzi cosa significhi fare il coibentatore, quali siano le sue mansioni e come sia essere parte di un’importante realtà del territorio come quella di Olivetti e delle altre aziende del Gruppo. A fianco, grazie alla lungimiranza dell’azienda e della scuola, è intervenuto OSM Edu, con la sua tecnologia specifica per i giovani, che ha permesso agli studenti di capire quali sono i talenti e le abilità che stanno usando e quelle su cui lavorare nel futuro per essere più consapevoli delle proprie potenzialità.
“Centrale è stata naturalmente la presenza delle prime linee dell’organizzazione guidata da Alessandro Olivetti, leader illuminato, che ha scelto di prendersi cura di questi ragazzi, insieme alla scuola e ai genitori, accompagnandoli in un percorso di crescita e conoscenza di principi importanti per il lavoro e per la vita, come la responsabilità e il sentirsi imprenditori di se stessi, offrendo loro anche l’opportunità di conoscere i propri talenti e il proprio potenziale – spiega il Dirigente Scolastico Franco Calcagno. – Questo è stato possibile grazie a OSM Edu e alla sua tecnologia unica nel panorama italiano. OSM Edu è una società benefit, (parte del Gruppo Osm), la cui Mission è proprio quella di supportare i giovani perché diventino uomini e donne di successo pienamente realizzati.
Per i ragazzi è stata anche un momento prezioso di conoscenza di un’importante realtà del territorio, in costante sviluppo in Italia e all’estero, che crede fortemente nel valore e nel talento delle nuove generazioni e nell’importanza di contribuire allo sviluppo della comunità grazie ad azioni di CSR. Il bilancio, dopo la conclusione di questo primo ciclo di incontri, può dirsi assolutamente positivo.”
Si è trattato di un progetto che l’Artom ha sposato perché rientra tra i compiti che la scuola deve avere. “Il nostro compito è offrire occasioni per essere preparati per capire cosa fare da grandi. Tra queste, incontrare le aziende è fondamentale, incontrare nel senso di capire come affrontare il mondo del lavoro in modo consapevole, cercando di capire cosa si stia facendo, in uno specifico percorso progettuale” conclude Calcagno.
L’attività concreta realizzata da OSM Edu ha riguardato un centinaio di studenti delle III della sede di Canelli e di quella del corso di meccatronica di Asti. Spiegano Monica Cozzolino, di OSM Edu, e Fabrizio Garbelli, consulente OSM: “Il capitale economico è generato dal capitale umano, il mondo del lavoro non cerca più meri esecutori, ma persone. Il progetto che ha coinvolto e che vedrà coinvolti questi ragazzi anche per i prossimi due anni, va a sfruttare una tecnologia ah hoc per realizzare attività di orientamento formativo.”
Il progetto ha visto non solo il coinvolgimento degli studenti, che hanno effettuato due incontri per un totale di 6 ore, ma anche i genitori, con cui sono state organizzate due riunioni, una in apertura e una alla fine del progetto, per rendicontare loro le attività e renderli partecipi. I giovani sono stati chiamati a compilare un questionario le cui risposte sono state elaborate dallo strumento di OSM Edu chiamato “OSM Talent”. “Ne è scaturita una fotografia dei talenti che stanno usando, insieme a certe propensioni di cui neanche i ragazzi ne erano loro stessi consapevoli. L’analisi si ripeterà in quinta e vedremo, in questi due anni, come si saranno modificati i dati. Attualmente abbiamo così a disposizione una “foto” dei talenti di ciascuno studente, che fornisce informazioni preziose da seguire per lavorare su talenti e abilità che al momento sono meno usate.” illustra Cozzolino. Nello stesso tempo, serve a loro per avere maggiore consapevolezza del loro potenziale, che si può tramutare in più determinazione del credere nel loro futuro e nei loro mezzi.
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